Il mercato digitale italiano si è rimesso in moto. L'informatica, le telecomunicazioni, i contenuti si confermano in crescita. A trainare è sempre il mobile business, ma il vero scatto lo segna il settore della Cyber Security. Tutto questo mentre avanzano l'Intelligenza Artificiale, la Realtà Aumentata e la Robotica.
La sfida delle competenze digitali è per l'Italia sempre più strategica ed essenziale per colmare il ritardo quanto a innovazione e competenze professionali nei confronti degli altri Paesi industrializzati ed emergenti.
Siamo un Paese con una forte propensione all'economia digitale ma che stenta a crearsi gli skills necessari a supportarla, ma soprattutto, manca di una strategia di lungo periodo che coinvolga aziende e sistema formativo. Manca una visione d'insieme che dia slancio a colmare il divario tecnologico nei confronti dei paesi più avanzati e che coordini i percorsi della Trasformazione Digitale.
In un numero crescente di mansioni è sempre più richiesto il possesso di competenze trasversali, del tutto nuove per quell'occupazione. Ora le competenze tecniche, gestionali, professionali o relazionali dei mestieri consolidati si devono combinare e integrare con le nuove competenze digitali, favorendo ambienti di lavoro più tecnologici e dinamici.
In Italia mancano all'appello profili tecnico-scientifici di alto livello (Data Scientist, Business Analyst, Project Manager, Security Analyst, Innovation Manager) ed esperti di gestione dei dati, sicurezza informatica, IoT, specialisti di media digitali, sviluppatori di applicazioni mobili e tradizionali.
Tutte figure necessarie ai progetti di trasformazione digitale, figure indispensabili per supportare la quarta rivoluzione industriale (Industria 4.0).
Garantire un numero sufficiente di professionisti con le competenze adeguate deve diventare una priorità assoluta, per questo è fondamentale incoraggiare i giovani allo studio e alla carriera professionale nell'ambito dell'Information & Communication Technology, promuovendo quelle professionalità sempre più richieste dal mercato del lavoro.
Sull'altro versante manager e professionisti ICT hanno il dovere di guidare il processo di trasformazione tecnologico delle proprie imprese e di conseguenza contribuire alla ripresa economica e sociale del Paese, ma ciò non potrà accadere fin quando non ci saranno abbastanza persone con le capacità, le competenze, la volontà e l'entusiasmo adeguato.